23 Aprile 2020
CORONAVIRUS: ECCO “L’OSPEDALE DA POLSO”. PARTE DA AVELLINO IL TEST PER IL BRACCIALETTO BIOMETRICO

Ideato per i malati di alzheimer, è utile nella Fase 2 dell’emergenza. 500 soggetti in Campania alla prova del dispositivo che fornisce in tempo reale i dati di una cartella clinica: saturazione, battito, pressione, temperatura e geolocalizzazione

Roma, 22 aprile 2020. Un mini ospedale da polso. Un “braccialetto elettronico” che non limita la libertà ma può essere strumento medico importante.

Un semplice orologio che in realtà è un sofisticato dispositivo biometrico in grado di rilevare dati utili a definire una cartella clinica aggiornata: battito cardiaco, temperatura corporea, saturazione, pressione, posizione geografica precisa.

Il tutto in tempo reale ed in collegamento con medici, ASL, Protezione civile grazie ad una semplice App.

Uno strumento ideato per il monitoraggio degli anziani nelle RSA e nelle case di cura, che adesso torna di grande utilità per la “fase2” dell’emergenza Coronavirus.

Sviluppato da una software house di Avellino, attualmente in fase di testing su 500 campioni in regione Campania, si chiama SmartLAB e si candida ad essere uno degli strumenti tecnologici che accompagneranno le nuove abitudini quotidiane degli Italiani.

 

“Lo utilizziamo dal 2016 – spiega l’ideatore Gianluca Rotondi – per essere al fianco delle RSA nell’acquisizione attiva dei parametri vitali dei pazienti malati di alzheimer, persone affette da demenza senile o da altre patologie per cui è fondamentale il controllo dello stato di salute, nonché della posizione all’interno di un’area geografica circoscritta, denominata safety zone. Questa applicazione ha funzionato molto bene negli anni e adesso si candida ad essere un aiuto importante per monitorare in tempo reale lo stato di salute degli italiani”.   

 

Il braccialetto funziona attraverso uno specifico dispositivo, lo SmartLAB watch, una versione evoluta e connessa di un braccialetto biometrico.

Indossato dal paziente, il dispositivo, grazie ad un sofisticato sistema di sensori a contatto con la pelle, è in grado di rilevare i dati utili a definire una cartella clinica aggiornata in tempo reale: battito cardiaco, temperatura corporea, saturazione, pressione, posizione geografica.
Nell’utilizzo sui pazienti con alzheimer il dispositivo monitora anche le cadute accidentali (repentine variazioni dell’attività motoria), problematica frequente connessa alla patologia e all’età della persona monitorata.
I dati elettromedicali ottenuti vengono trasferiti su una dashboard, un pannello di controllo, personalizzato a seconda della tipologia di utente finale: medici e operatori sanitari che hanno in carico il paziente, ma anche i pazienti stessi e i loro parenti.
Il controllo dei dati è possibile tramite piattaforma web o con App dedicata (IOS e Android). Entrambe le modalità permettono la ricezione di alert in tempo reale.

Questo sistema di monitoraggio potrebbe essere una sostanziale forma di aiuto a quanti sono impegnati nella programmazione e gestione della “fase 2” dell’emergenza Covid, quando aspetti come la certezza dei dati medici e la tempestività di elaborazione degli stessi sono alla base delle decisioni strategiche da assumere a tutti i livelli, dal Governo centrale alla Protezione Civile, passando per Regioni e ASL.

Con il braccialetto, infatti, sarebbe possibile monitorare in tempo reale, su specifiche aree geografiche, eventuali dati anomali, individuali o riferiti a gruppi di persone, come ad esempio la comparsa di febbre o livelli anomali di saturazione dell’ossigeno nel sangue.

Il modello SmartLAB, stando alla descrizione tecnica rilasciata dalla software house, non funziona esclusivamente sotto copertura di rete internet e solo attraverso l’invio diretto dei dati dallo SmartLAB watch al pannello di controllo.

I dati rilevati dal braccialetto, infatti, possono essere letti ed inseriti anche manualmente dal medico di riferimento che utilizzerà la propria dashboard per renderli disponibili come banca dati delle Asl e della Protezione civile.

 

SmartLAB è attualmente in prova su 500 unità distribuite a cittadini della regione Campania.

La fase pilota attualmente in esecuzione garantisce anche i problemi di privacy e protezione dei dati attraverso attività di data protection e di garanzia del trattamento dei dati.
Inoltre, viene preservato il carattere di volontarietà, principio cardine alla base dell’adesione al tipo di monitoraggio da parte dei liberi cittadini.

Altri Articoli